L’appello dei fondatori alle cooperative e alle associazioni: “Uniamo le forze per dare loro un futuro”
Quando la vita dà tanto, è giusto ricambiare e restituire. Con questo presupposto è nata “Inclusione 21” cooperativa sociale creata come costola di Aurora Srl, che ha come scopo quello di inserire lavorativamente e quindi rendere autonomi dal punto di vista economico disabili gravi e in particolar modo le persone affette da trisomia 21, ovvero sindrome di down. Una decisione presa da Cristina Perinello, Michela Donà, Mirko Mancin, Massimo Zighami e Alessandro Bergo, soci fondatori di Aurora, azienda che opera in vari settori tra cui quello delle pulizie e sanificazioni, sfalcio del verde, guardiania e facchinaggio, per riaccendere i riflettori su una tematica purtroppo accantonata a causa dell’emergenza sanitaria: rendere indipendenti e autonomi i diversamente abili anche per quando saranno “grandi” senza l’assistenza della famiglia.
“Inclusione 21” si vuole porre come naturale consecuzione del lavoro di tante altre cooperative e associazioni del territorio, mettendo in rete chi già segue la disabilità con numerose attività e le aziende che forniscono lavoro, prima tra le quali la stessa Aurora Srl. “Lanciamo un appello a tutte le 54 cooperative sociali del territorio polesano e alle numerose associazioni, oltre che enti locali: uniamo le forze per dare un futuro ai ragazzi con disabilità – spiega Cristina Perinello, presidente della cooperativa -. Rendere le persone disabili autonome dal punto di vista economico è l’unica azione possibile per proteggerli una volta che non avranno più una rete di sicurezza famigliare. E soprattutto, in chiave lavorativa, sono persone che possono dare tanto: formate e inserite in team sono affidabili e possono arricchire uno staff portando sensibilità diverse”.
L’apporto di una realtà strutturata come Aurora Srl, che conta oltre 300 dipendenti, inoltre, aiuterebbe a dare più concretezza e possibilità di sviluppo a tanti progetti che altrimenti si fermerebbero alla carta in realtà più piccole. Senza contare le relazioni già sviluppate con enti locali e società sportive grazie ai tanti appalti seguiti dall’azienda polesana che opera in tutta Italia. Insomma, se le cooperative e le associazioni si unissero si potrebbe tanto: “Abbiamo un obiettivo – spiega Massimo Zigami – quello di inserire entro il 2021 almeno 20 persone lavorativamente”.
Ma qual è la motivazione che ha spinto Aurora Srl a creare tutto questo? “La nostra bambina, Aurora – concludono Massimo Zigami e Michela Donà -. Ha 11 anni e ha la sindrome di down. Vogliamo costruirle un futuro, perché ora è una persona tenera e meravigliosa, ma ci spaventa il fatto di lasciarla da sola di fronte alla durezza del mondo. In questo modo possiamo aiutare lei e tantissimi altri bambini e ragazzi con le stesse problematiche. Insieme possiamo dare loro un futuro”.